mercoledì 23 maggio 2018

"STEP" DI HISASHI EGUCHI


Hisashi Eguchi è dei miei illustratori giapponesi preferiti e l’uscita di ogni suo nuovo libro è motivo di gioia. Artista decisamente eclettico, è in grado di spaziare dagli anime ai manga, dalla grafica all'illustrazione. In varie vesti (character designer, direttore delle animazioni, ecc.) ha partecipato a importanti lungometraggi animati come Spriggan (1998), Roujin Z (1991), Perfect Blue (1997).
Molto attivo nel campo dell'illustrazione, firma parecchie copertine di riviste, specializzandosi in immagini di giovani ragazze giapponesi su sfondi cittadini. Facendo tesoro delle proprie esperienze di illustratore e animatore realizza diversi volumi in cui propone la figura umana in numerosissime pose e situazioni, in modo da divenire una sorta di manuale per disegnatori. Tra i suoi manga va ricordato il demenziale Nantokanarudesho! (che non amo per nulla), collezione di storie brevi e autonome supervisionate da Eguchi ma non sempre realizzate da lui.
In genere predilige un tratto spesso e pulito, nonché forme morbide e tondeggianti. Talvolta, per realizzare un'illustrazione, parte da una fotografia che rielabora completamente attraverso il proprio disegno.
È molto richiesto per campagne pubblicitarie, soprattutto di bevande da bibite a vini, ma anche per realizzare cover di CD e altro.
Suo punto di forza sono le ragazze, rappresentate in modo semplice e sofisticato al medesimo tempo, e soprattutto dagli occhi estremamente comunicativi, in cui lo sguardo del lettore quasi si perde.
Questo nuovo volume, “Step”, raccoglie infatti perlopiù illustrazioni di ragazze, in bianco e nero o a colori (interessante vedere il passaggio da uno all’altro), soprattutto a figura intera ma non manca qualche primo piano. Un universo giovanile e femminile davvero incantevole, a tratti sognante eppure saldamente ancorato al quotidiano. Fortemente consigliato.
In Italia il volume può essere richiesto a fioridiciliegioadriana@gmail.com.








DOVE È NATO TOTORO


“Dove è nato Totoro” è il titolo di un nuovo libro illustrato in uscita in Giappone il 30 maggio. Per quei pochi che non lo sapessero, Totoro è il protagonista della pellicola “Il mio vicino Totoro” dell’animatore e regista Hayao Miyazaki. La storia ruota attorno a uno spirito delle montagne (il Totoro del titolo), una specie di “gatto” gigante che viene in contatto con due bambine, recentemente trasferitesi in campagna assieme ai genitori. La gigantesca creatura vive in un mondo tutto suo, al quale a quanto pare hanno accesso solo le due bambine. Così di notte possono danzare con lui nel cielo, per far crescere in pochi minuti una gigantesca quercia, o aspettare un gattobus (un gatto gigante trasformato in autobus) che sfreccia sicuro nel buio. Come in altre sue opere, Miyazaki utilizza luoghi e situazioni familiari per raccontare temi senza tempo: il passaggio dalla città alla campagna, le gioie dell'infanzia, la magia della scoperta.
Il nuovo libro (80 pagine), pubblicato per festeggiare i 30 anni del film (è del 1988), sarà incentrato sulla zona di Tokorozawa, che ha ispirato il regista, nella quale è nato Totoro. Tramite affascinanti acquerelli verrà mostrato il fascino della vegetazione locale e il passare delle stagioni. In appendice sarà presente anche un’intervista a Hayao Miyazaki.
In Italia il volume può essere richiesto a fioridiciliegioadriana@gmail.com





domenica 13 maggio 2018

DATSUZOKU



Libro di imminente pubblicazione in Italia. Riporto la scheda dell'editore.

La parola giapponese datsuzoku appartiene a quella famiglia di sostantivi che in altre lingue non hanno una traduzione corrispondente precisa. Questo termine significa fuga dalla propria routine quotidiana, quindi un allontanamento temporaneo dalle azioni che si compiono quasi meccanicamente e che occupano lo spazio delle nostre giornate. Ecco, che cosa è un libro se non un datsuzoku, un momento di evasione bellissimo e irripetibile che spezza la noia della quotidianità? Le fiabe scelte, tradotte da Valentina Avallone, fanno parte di un volume originale più ampio chiamato Green Willow and other Japanese Faiy Tales del 1910, a cura di Grace James; un'opera che cerca di riassumere in sé la quasi totalità dello scibile relativo alla mitologia giapponese, orale e scritta, a seguito di un lungo lavoro di ricerca, confronto e traduzione.

Editore ABEditore
Autore a cura di Valentina Avallone
Titolo DATSUZOKU Ricordi dal Giappone
Pagine 120
ISBN 978-88-6551-277-7
Prezzo 9,90


mercoledì 2 maggio 2018

EVANGELION COLLECTION 2007-2017


La serie animata Neon Genesis Evangelion, del 1995, ha dato un bello scossone al genere robotico, portando in scena oltre ai combattimenti tra robot i complessi legami tra i personaggi: le loro emozioni, i loro sentimenti, i loro dubbi. Su tutta la serie, inoltre, aleggiano alcuni misteri che potrebbero condannare o salvare il genere umano. Una storia ricca di citazioni bibliche e tensioni emotive, tanto da essere definita claustrofobica e criptica, con un finale che non è realmente tale. Anche la visione dei robot giganti, dall'aspetto quasi esile e muscolare, cambia radicalmente, trasformandoli in macchine inquietanti e affatto invincibili. Nel 2007 è al centro di un remake dal titolo Rebuilt of Evangelion, una quadrilogia cinematografica che rinarra la storia fornendone una versione alternativa e un finale differente.
Questo volume di 176 pagine dal grande formato (B4) e dalla carta lussuosa raccoglie oltre 600 illustrazioni a colori legate alla serie di film e realizzate tra il 2007 e il 2017. L'illustrazione di copertina è realizzata appositamente da Takeshi Honda, mentre tra i vari artisti ospitati vi sono Hideaki Anno, Yoshiyuki Sadamoto, Kazuya Tsurumaki, Akemi Hayashi, Tadashi Hiramatsu, Takeshi Honda, Hidenori Matsubara, Mahiro Maeda, Masayuki, Shoichi Masuo, Ikuto Yamashita e altri. Le illustrazioni si concentrano sui personaggi, lasciando pochissimo spazio agli Eva, e inserendoli spesso in ambienti quotidiani, fornendo al tutto un aspetto più solare rispetto alla originale serie televisiva.
In Italia il volume può essere richiesto a fioridiciliegioadriana@gmail.com.


martedì 1 maggio 2018

ASTROMOSTRI!

Il fumetto qui segnalato non è giapponese, ma dato che il Giappone e il suo immaginario rivestono un ruolo fondamentale nella sua composizione me ne occupo più che volentieri.


La collana mensile da edicola Le storie, della Sergio Bonelli Editore, è un interessante esperimento che media tra fumetto popolare e graphic novel. Proponendo a una vasta platea di lettori storie autoconclusive slegate tra loro, che condividono unicamente la veste grafica ma ospitano racconti totalmente autonomi, nonché dagli autori e dai generi differenti, è per certi versi simile a una collana libraria di romanzi dove non è necessario aver letto gli altri volumi per comprenderne e apprezzarne uno. Rinuncia, insomma, alla serialità a favore della diversificazione e di una maggiore libertà narrativa. Per esempio, il protagonista non deve essere necessariamente buono o uscire sempre indenne da un’avventura (come capita a tutti gli eroi della casa editrice, da Tex a Dylan Dog), dato che il mese seguente non sarà più lui ad apparire su quelle pagine. Ovviamente, l’editore non rinnega le caratteristiche del fumetto popolare, di cui è un giustamente orgoglioso sostenitore, ma le attenua e apre la strada a sperimentazioni che sulle sue altre pubblicazioni il più delle volte non sarebbero possibili.
L’albo di cui parliamo in questa sede, Astromostri, rompe anche alcuni tabù grafici bonelliani, come la rigida impostazione delle tavole con vignette rettangolari poste su tre file (mediamente sei vignette a tavola) consentendo al disegnatore, Maurizio Rosenzweig, tradizionalmente anarchico nelle sue scelte grafiche, di optare per soluzioni ardite come vignette a doppia pagina, tavole impostate in verticale, sequenze mute, inquadrature oblique. Il tutto con un disegno personale, ricco di un tratteggio che dà corpo a diversi gradi di grigio, a personaggi e ambienti che rifuggono le “carinerie grafiche” a favore di una maggiore credibilità. Per quanto il disegno sia di matrice europea, alcune sequenze richiamano un’impostazione orientale, nipponica, e la cosa è evidentemente voluta, dato che il fumetto è ambientato in Giappone.
Lo sceneggiatore, Antonio Serra, grande amante dell’immaginario del Sol Levante, riversa le proprie passioni nella storia, mettendo in scena un plot fatto di mistero, fantascienza e kaiju (i mostri giganti alla Godzilla). Il suo protagonista, l’americano John, dopo la Seconda Guerra Mondiale decide di trasferirsi a Tokyo poiché in tale scelta vede una strada verso il futuro. Così si piomba nel 1965, con John che lavora per il cinema e coltiva la sua passione per la fantascienza. È proprio in quel periodo che la locale cinematografia di genere ha un boom, con mostri, alieni, principesse marziane e dischi volanti. Un mondo immaginario che per John non lo è poi tanto, trovandosi al centro di una vicenda nella quale risulta difficile discernere tra realtà e fantasia, in una girandola narrativa che include un gran numero di citazioni che faranno felici gli amanti del Giappone ma potrebbero sfuggire a lettori meno avvezzi a quel mondo (ma c’è sempre googole per le ricerche). Persino il titolo è una citazione: Astromostri deriva da L’invasione degli astromostri, titolo italiano di La grande guerra dei mostri, lungometraggio giapponese del 1965 e sesto sequel di Godzilla, una delle pellicole preferite dai fan del genere, non tanto per lo scontata struttura narrativa ma per la presenza di più mostri, degli alieni Xiliens e dell’attrice nipponica Kumi Mizuno. Praticamente, il titolo risulta essere una dichiarazione d’intenti, che si conferma nella scelta dei costumi e nell’aspetto di alcuni personaggi, che sembrano usciti direttamente da quella pellicola. Insomma, gli autori strizzano l’occhio al lettore per invitarlo a seguirli in un viaggio fantastico che è anche un puzzle fatto di altri frammenti narrativi, di ricordi e suggestioni, pezzi di passato che narravano un futuro talvolta spaventoso ma sempre immaginifico e affascinante. Un grande gioco narrativo, in buona parte riuscito, soprattutto per chi si è cibato di quello stesso immaginario fantastico. Tuttavia, manca un quid per rendere l’albo veramente completo, una trama più articolata avrebbe infatti giovato a tutta l’operazione, che scevra di tutte quelle citazioni, seppur intriganti, rischia di essere troppo semplice, giocata su un balletto tra realtà e oniricità che non risulta certo nuovo in termini narrativi. Una lettura piacevole, insomma, graficamente innovativa, ma che avrebbe potuto essere qualcosa di più se avesse osato ulteriormente nel suo scardinare le convenzioni di quel fumetto popolare di cui è figlia ribelle.

LA SCHEDA
Antonio Serra, Maurizio Rosenzwaig
Astromostri (albo numero 61 della collana Le storie)
Sergio Bonelli Editore, pp. 112, euro 4,00


PUPAZZETTI COLORATISSIMI


La Sanrio è nota soprattutto per la gattina Hello Kitty e per i gemellini Little Twin Star, ma molti altri sono i simpatici personaggini ideati e commercializzati, sotto forma di una cornucopia di gadget, dalla prolifica azienda giapponese. Dalla fragola Strawberry King al coniglietto My Melody, dal maialino Zashikibuta agli noi Goropikadon, le buffe creature create per i bambini ma che fanno impazzire gli adulti sono parecchie decine. Il volume tascabile "Sanrio Days" uscito diversi anni fa cataloga tutta quelle degli anni Settanta e Ottanta grazie a immagini a tutta pagina dagli stringati testi in giapponese. In appendice, una galleria di gadget fornisce un piccolo riassunto della sterminata produzione di oggetti dedica a tali personaggi. In Italia il volume può essere richiesto a fioridiciliegioadriana@gmail.com.