venerdì 9 febbraio 2018

UN MOOK PER MAZINGA Z


I giapponesi li chiamano mook, contrazione di magazine (“rivista”) e book (“libro”). Si tratta di pubblicazioni monografiche dal grande formato e dall'aspetto di rivista, ma in realtà veri e propri libri dedicati a una serie a un argomento. Tra gli ultimi moog pubblicati in Giappone ve ne è uno dedicato a Mazinger Z. Per quei quattro gatti che ancora non conoscessero Mazinga, ecco qualche appunto.
Il giovane Koji Kabuto è il pilota dell'enorme robot Mazinga Z – alto 18 metri e pesante 20 tonnellate – che riesce a controllare grazie all'Hover Pilder, un piccolo mezzo volante che si incastona nella testa di Mazinga trasformandosi in una cabina di controllo. Il robot è stato costruito dal nonno di Koji, il dr. Kabuto, per contrastare il dr. Hell, intenzionato a conquistare la Terra grazie ad altri robot meccanici anticamente costruiti dalla civiltà cretese e scoperti dai due scienziati, un tempo colleghi, nel corso di una spedizione archeologica. Il dr. Kabuto muore nel primo scontro, ma Koji continua la lotta aiutato dal professor Yumi, dalla figlia di quest'ultimo – Sayaka, che pilota il robot gigante Aphrodite A – e dal teppista di seconda categoria Boss alla guida dello scalcinato Boss Robot. Il robot e il pilota risiedono in una base attrezzata per affrontare i robot nemici che di volta in volta gli vengono scagliati addosso e che sono inevitabilmente sconfitti.
La serie televisiva Mazinger Z, Mazinga Z in Italia, nasce nel 1972 in casa Toei Animation e si compone di 92 episodi. Secondo quanto narrato dal suo stesso ideatore, Go Nagai, l’idea nasce del tutto casualmente: imbottigliato nel traffico cittadino, Nagai pensa che se dalla sua auto spuntassero braccia e gambe potrebbe scavalcare tutti gli altri automezzi. Un’immagine grezza, ma che sapientemente lavorata porta al concetto di robot gigante. Mazinga non è il primo colosso di metallo dell’animazione giapponese, ma è portatore di una serie di elementi innovativi, sconosciuti alle serie precedenti e destinati a fare scuola, che ne determinano il ruolo di capostipite di un nuovo filone. Il rapporto simbiotico tra il pilota e il robot, l’utilizzo di armi potentissime e originali (pugni a razzo, raggi fotonici, missili, ecc.), la grande dinamicità dei combattimenti, l’attenzione verso la tecnologia rendono Mazinga estremamente popolare presso un pubblico di giovanissimi.
Tornando al mook, come consuetudine di queste pubblicazioni è ricchissimo di immagini e non mancano neanche delle tavole tratte dal manga in cui Mazinga Z incontra il Grande Mazinga.
In Italia, il volume può essere richiesto a fioridiciliegioadriana@gmail.com.


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