martedì 18 aprile 2017

STORIA DI UN TAGLIABAMBÙ


A prescindere da qualsiasi valutazione, il racconto "Storia di un tagliabambù" ha già un pregio, si tratta della più antica opera di narrativa giapponese, fatta risalire all’inizio del decimo secolo. Un vecchio taglialegna trova all’interno di un bambù una creatura alta tre pollici, assieme alla moglie decide di adottarla. In soli tre mesi la bimba diviene una splendida fanciulla, così bella da attirare molti pretendenti, incluso l’imperatore. Forse conscia di non essere di questa Terra, la ragazza chiederà però agli spasimanti di superare prove impossibili per averla. Si susseguono in tal modo una serie di trovate e imprese in bilico tra reale e fantastico, finché la ragazza non viene richiamata dai suoi simili al proprio reale luogo d’origine, la Luna. Con una prosa semplice ma in grado di comunicare la grande malinconia che lega la ragazza alla luna e il dolore che il distacco dalla terra adottiva procurerà alla fanciulla e a chi le sta intorno, "Storia di un tagliabambù" si rivela un antico frammento di cultura nipponica, immerso nel mito e nelle leggende. Un’esauriente introduzione e un utile glossario, a cura di Adriana Boscaro, rendono il volumetto ancora più interessante, permettendo anche al lettore completamente a digiuno di cultura nipponica di avvicinarsi tranquillamente a questo testo apparentemente semplice eppure ricco di rimandi, in cui anche brevi componimenti poetici, incastonati nei dialoghi dei personaggi hanno un discreto peso.


STORIA DI UN TAGLIABAMBÙ
di Anonimo, a cura di Adriana Boscaro
ed. Marsilio
104 pp, euro 10,00

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